thumb_IMG_7942_1024E’ importante mantenere il contatto con la parte spirituale perché è un aspetto della vita, non basta vivere nella materia, noi non siamo solo questo e se non ci prendiamo cura dell’aspetto spirituale, della nostra anima, della nostra essenza, non possiamo stare bene, perché così facendo siamo incompleti.
La parte spirituale non è una scelta, non si può scegliere di non occuparsene, così come non possiamo scegliere di dimenticare la parte destra o sinistra del nostro corpo fisico.
Non è che siccome non la vediamo non esiste e come accettiamo l’esistenza di molte cose che non possiamo vedere o non possiamo toccare, così dobbiamo accettare la sua esistenza.

Anzi di questo aspetto “invisibile” possiamo esserne più che certi perché ne possiamo fare esperienza, lo possiamo sentire e ne possiamo essere consapevoli come di un tavolo, una sedia o di qualsiasi altro oggetto materiale e non esiste solamente dentro di noi, ma tutta la realtà ne è permeata.

Fare esperienza della parte spirituale è molto semplice, basta fermarsi, è sufficiente fermarsi e spostare l’attenzione dall’esterno all’interno, anche in piedi, in mezzo ad una stanza, per strada, su un mezzo di trasporto, tra la gente, in un bosco, in riva al mare, in montagna, ovunque, e si può mantenere il contatto visivo con il luogo in cui siamo o con la situazione che si svolge davanti a noi.

E’ l’intenzione che crea il contatto.

Fare questa esperienza che può durare anche solo pochi attimi, ti dice, ti dimostra che non sei solo materia e che non c’è da avere paura, non c’è niente di misterioso, di magico, di soprannaturale…. Anzi, non c’è niente di più naturale di questa forma di energia.

Non è una pratica religiosa, non è un esercizio per pochi, o per coloro che hanno tempo, non è una scelta tra un hobby e un altro, la connessione è di vitale necessità. E non mi riferisco alla connessione con sé stessi o alla conoscenza di sé, che è importante ma che ha a che fare con la nostra personalità, con l’aspetto mentale ed emozionale, si tratta di scoprire che c’è dell’altro….

Questa esperienza la puoi riprendere, rifare, risentire, esplorare e conoscere meglio: la chiamano meditazione e ci sono molte tecniche di meditazione, ma in fondo basta fermarsi, respirare e lasciar correre i pensieri che piano piano sbiadiscono e nel silenzio inizi a sentire solamente il suono del tuo respiro.
Può succedere di tutto mentre mediti, ma anche niente, non importa, perché lo scopo è la connessione e in quei minuti sei connesso.

Quando durante la meditazione non succede “niente” la prima sensazione che arriva è l’impazienza, una sensazione di disagio, di inquietudine che ti riporta subito ai pensieri della quotidianità, a tutto quello che c’è da fare, sto perdendo tempo! I
Invece in questo “niente” c’è un mondo nuovo che usa strumenti sconosciuti, diversi, lascia fare…. respira…. aspetta.

E’ importante saper aspettare, abbiamo perso questa capacità, l’abbiamo svalutata, espulsa dalla nostra vita, ma l’attesa non è vuota, il tempo dell’attesa è ricco di tutto ciò che non comprendiamo con gli strumenti a noi noti, parla un linguaggio diverso e man mano che viene esercitata, l’attesa si riempirà di quell’altra capacità che abbiamo dimenticato: il meravigliarsi di fronte allo sconosciuto che si sta svelando di fronte a noi.

Ricorda: senza di Lei vivi una vita a metà, senza di Lei non vivi veramente.